Catanzaro, città di mare. Un claim, un auspicio, un obiettivo da raggiungere per conferire alla città dei Tre Colli un’apertura vera verso una risorsa mai realmente sfruttata e dalla quale possono derivare opportunità di crescita e sviluppo socio-economiche di rilievo.
Perché l’obiettivo si possa raggiungere serve una strategia di medio-lungo periodo, da declinare in azioni intermedie concrete che abbiano un impatto forte sul territorio e siano capaci di cambiare l’approccio al mare di una città che negli ultimi ottant’anni ha perseguito un modello di sviluppo, se così si può dire, disorganizzato, disomogeneo. E non è un caso che questa finestra temporale sia quasi perfettamente sovrapponibile al periodo in cui si è sempre discusso del Porto di Catanzaro, pur senza mai arrivare al suo completamento infrastrutturale e alla sua definizione funzionale.
Questa lenta rincorsa alla realizzazione del porto turistico che dovrebbe finalmente far entrare Catanzaro nel novero di possibilità di sosta e ristoro offerte alle imbarcazioni che navigano nello Ionio calabrese, sembra avviarsi alla sua conclusione, tanto da esserci anche un’ipotesi di data fine lavori. Se non ci saranno intoppi burocratico-amministrativi, se non ci saranno rallentamenti dovuti ad aspetti tecnici, Catanzaro e il suo quartiere marinaro potrebbero vedere il proprio porto completato entro il 2027.
È una deadline che il Comune si è posta in relazione anche alla natura di una parte dei fondi a disposizione del progetto. Soprattutto quelli assegnati dalla Regione Calabria nell’ambito dell’accordo di Coesione firmato dal presidente Roberto Occhiuto con la premier Giorgia Meloni a febbraio scorso. Questa specifica linea di finanziamento ammonta a complessivi 12,7 milioni destinati interamente al dragaggio dell’attuale sede portuale e ripascimento delle coste, funzioni essenziali per la manutenzione dell’infrastruttura e la tutela dell’ambiente marino e costiero. Circa la metà di questo importo, 6,3 milioni, sono specificamente destinati al Porto di Catanzaro, come si evince dalle schede allegate all’accordo. I restanti 6,4 milioni sono compresi nel più ampio fondo per la portualità calabrese che cuba in totale 84 milioni.
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