Circa cinquanta famiglie evacuate dalle abitazioni e alloggiate nella Casa della Cultura, due cicloturisti di passaggio aiutati a mettersi in salvo, decine e decine di ettari di castagneti, uliveti e di pineta distrutti, strada provinciale 34/1, Gimigliano-Porto e strada interpoderale Carigli chiuse al transito, decine di animali bruciati, interruzione del servizio idrico per consentire l’approvvigionamento delle autobotte dei vigili del fuoco. È stato questo il quadro di una “notte d’inferno”, quella vissuta tra sabato e domenica scorsi a Gimigliano, alle porte di Catanzaro, a causa di un incendio che ha minacciato la parte alta del centro urbano. Una distruzione che sarebbe stata causata dalla mano umana. Pista sulla quale le forze dell’ordine stanno indagando.
L’incendio originatosi sabato pomeriggio sembrava essere stato domato dai vigili del fuoco e dagli uomini della Protezione civile, con l’ausilio di tre elicotteri e di un Canadair, tanto da spingere la sindaca, Laura Moschella, con una nota a ringraziare la Prefettura, nella persona della dottoressa Fratto “per l’interessamento avuto nei confronti del comune, i Vigili del fuoco, la Protezione civile (con il dg Domenico Costarella), per l’operato che incessantemente stanno effettuando». Dopo 30 ore sembrava, dunque, tutto risolto, ma nel pomeriggio si è acceso un focolaio che, spinto anche dal vento, ha ripreso a bruciare con energia.
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