Cancelli chiusi e un cartellone recante la scritta: “Non per incuria, non per mancanza di passione, non perché non ci sia mancanza di vicinanza da parte di molti. Se oggi il Sistema bibliotecario vibonese non riapre è a causa del silenzio assordante delle istituzioni”. Si è concretizzata così ieri mattina la chiusura del Sistema bibliotecario vibonese, principale biblioteca calabrese, al collasso per una situazione debitoria insostenibile e per complesse vicende giudiziarie. Attualmente l’Ente si trova senza un presidente, senza un direttore e senza risorse economiche. Le volontarie e l’unica dipendente (non retribuita da anni) hanno presidiato ieri mattina l’entrata di palazzo Santa Chiara, sede del polo culturale per far comprendere la gravissima situazione di incertezza in cui versa l’Ente. «Le casse del Sistema bibliotecario sono in rosso», ha sottolineato la volontaria Katia Rosi, ribadendo ciò che l’ultimo presidente, Fabio Signoretta, denunciava da tempo». «Non vi sono nemmeno i soldi per pagare le bollette – ha aggiunto – . Da maggio siamo senza connessione internet e senza telefono, prossimamente staccheranno anche la fornitura elettrica: finora siamo andati avanti a stento, solo con la nostra opera volontaria, per non far morire questa eccellenza culturale che ha tenuto alto il nome di Vibo e della Calabria in tutta Italia. Ora, però, non riusciamo più a continuare in questo modo».
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