Attualmente il costo di quello ristretto oscilla da 90 centesimi a 1 euro; per chi lo preferisce macchiato, decaffeinato, lungo, mocaccino, con la panna e in tante altre versioni, il prezzo va già oltre la moneta di un euro e si attesta su prezzi che vanno dall’euro e dieci centesimi a un euro e venti, sempre a discrezione dell’esercente. Il caffè al bar è già una raffinatezza quotidiana che in molti si concedono e che potrebbe diventare un piccolo lusso.
I gestori di bar e caffetterie del centro cittadino sono già piuttosto preoccupati per l’aumento dei prezzi della materia prima e dei costi di produzione.
L’amatissimo caffè di cui molti lametini, come del resto tantissimi italiani, non riescono a fare a meno arriva dall’Africa e dall’America Latina e sembra proprio che, per la fine dell’anno, i prezzi di importazione e distribuzione subiranno un aumento di almeno il 30 per cento. Questo, quanto accertato dai titolari delle attività commerciali che proprio sulla degustazione del caffè di qualità hanno basato la loro attività. Se la lievitazione dei prezzi di materia prima, produzione e trasporto dovesse essere confermata, gli esercenti lametini saranno costretti a maggiorare il costo della tazzina del caffè per fine anno.
In pratica tra i tanti regali sotto l’albero di Natale troveremo anche il caffè espresso del bar al costo di un euro e venti centesimi. Una decisione inevitabile che, loro malgrado, i titolari delle attività commerciali dovranno assumere per rientrare nelle spese.
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