Si accorciano i tempi per definire il contenzioso scaturito dall’affidamento dell’appalto da parte del Comune di Crotone per riqualificare l’area archeologica di Capocolonna e demolire i due immobili abusivi appartenenti ai familiari del boss di Cutro, Nicolino Grande Aracri.
Il Consiglio di Stato ha infatti stabilito che il processo dovrà essere discusso direttamente nel merito nell’udienza programmata per il prossimo 28 novembre. In questo modo, i giudici amministrativi di secondo grado hanno rigettato la richiesta avanzata dalla ditta “Costruzioni Luchetta” di Crotone, affidataria iniziale dei lavori, che chiedeva di sospendere l’efficacia della sentenza del Tar della Calabria che, accogliendo il ricorso della società “Chisari Gaetano” di Isola Capo Rizzuto arrivata seconda in graduatoria, lo scorso 17 luglio ha annullato la determina dirigenziale n. 779 con la quale l’ente, il 28 marzo 2024, aveva assegnato alla stessa “Costruzioni Luchetta” la progettazione esecutiva degli interventi e l’esecuzione delle opere.
Tant’è che nelle settimane passate, la “Chisari Gaetano” s’è rivolta al Municipio per sollecitare la revisione dell’esito del bando sulla base delle indicazioni messe nero su bianco dal Tribunale amministrativo regionale di Catanzaro.
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