Prima lo stop al Festival “Leggere&Scrivere” per mancanza di fondi, poi l’inchiesta giudiziaria che ne ha coinvolto i vertici, infine lo spettro della chiusura e della liquidazione. Ebbene, mentre sembra suonare il de profundis sul Sistema bibliotecario vibonese, sepolto da una montagna di debiti, ecco che la politica decide di accendere nuovamente i riflettori su Palazzo “Santa Chiara”, forse nella consapevolezza che un patrimonio librario di cinquantamila volumi non possa e non debba evaporare nell’indifferenza, al netto di mille proclami bipartizan. In questa ottica, a prendere in mano la situazione è stato il Comune capoluogo. Nella fattispecie, l’assessore alla cultura Stefano Soriano ha contattato i sindaci dei Comuni che aderiscono al Sistema bibliotecario per fissare un incontro che analizzi più dettagliatamente la situazione «e definisca una linea condivisa di approccio alla problematica«. Il tutto partendo dal presupposto «che l’amministrazione comunale non sia indifferente al grido d’allarme lanciato dalle volontarie e dalla dipendente del Sistema bibliotecario vibonese – ha precisato Soriano – visto che è consapevolezza unanime» di trovarsi dinanzi «a un patrimonio di inestimabile valore per la crescita culturale della città capoluogo e dell’intera provincia», ma anche «ad un vero proprio scrigno di lettura, che contiene al suo interno decine di migliaia di libri».
Un patrimonio sul quale le luci si sono spente ormai da qualche anno, dopo l’exploit durante la capitale del libro. Da lì sarebbe iniziata la parabola discendente, con lo scontro all’arma bianca tra Sbv e Comune, il “regno” breve dell’attuale presidente della provincia Corrado L’Andolina, quindi l’elezione a direttore di Fabio Signoretta, promettente primo cittadino di Jonadi.
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