La Regione confermi entro il 10 ottobre che i rifiuti pericolosi derivanti dagli scavi per la bonifica dell'ex area industriale di Crotone potranno essere conferiti, temporaneamente, nel deposito preliminare D15 prima di smaltirli nella discarica di Columbra. Così Eni Rewind ha risposto al ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica.
Che, martedì, ha diffidato la società del gruppo Eni ad iniziare il mese prossimo gli interventi di risanamento ambientale, previsti dallo stralcio del Pob Fase 2, stoccando le scorie prive di Tenorm e amianto nella struttura che sorge nella zona dello stabilimento ex Pertusola. Il tutto, in linea col cronoprogramma stabilito dal decreto del Mase che lo scorso primo agosto ha autorizzato la multinazionale a bonificare la discarica fronte mare ex Pertusola e a mettere in sicurezza i siti interni ex Pertusola ed ex Agricoltura. Un ammonimento, questo, che segue la diffida che l'impresa del Cane a sei zampe ha indirizzato il 6 settembre alla Cittadella affinché modificasse il Provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur) che, dal 2019, vieta di portare nelle discariche calabresi i rifiuti del Sin di Crotone.
«Il Mase - scrive Stefano Lifone della multinazionale - fornisce una originale interpretazione del proprio decreto che introduce, in base all'assenza di alternative consentite dalla normativa, un obbligo per Eni Rewind di utilizzare come temporaneo il deposito D15, progettato e autorizzato come preliminare in funzione dei fabbisogni della bonifica, al fine di superare il divieto all'utilizzo della discarica di Crotone nelle more di una modifica che potrebbe non avvenire mai».
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