Tentato omicidio e omissione di soccorso, sono questi i reati contestati, al momento, ai tre giovani ritenuti responsabili dell’accoltellamento di un loro coetaneo avvenuto la notte tra venerdì e sabato nel quartiere Lido. Il sostituto procuratore Domenico Guarascio ha disposto nelle scorse ore la perquisizione delle abitazioni dei tre indagati. Secondo la ricostruzione a sferrare il fendente sarebbe stato un 23enne. La lama, stando a quanto riscontrato dai medici dell’ospedale Pugliese, ha perforato sia il polmone che il cuore. Un colpo quindi che per gli inquirenti sarebbe stato assestato per uccidere. Gli altri due indagati avrebbero concorso moralmente e materialmente nel tentato omicidio accompagnando l’aggressore e poi aiutandolo nella fuga. Tutti e tre poi rispondono di omissione di soccorso perché dopo il ferimento avrebbero lasciato la vittima per strada fuggendo a bordo della propria autovettura. A soccorrerlo sono stati alcuni passanti che hanno lanciato l’allarme.
Ieri mattina è stata depositata negli uffici della Procura della Repubblica una memoria. Nelle pagine del documento viene indicato anche il possibile movente della feroce aggressione. I contrasti tra l’aggressore e la vittima risalirebbero ad alcuni mesi fa e sarebbero legati al legame sentimentale tra il 21enne ferito e una ragazza. Nell’atto adesso all’attenzione del pm Guarascio si indicano anche i nomi di otto ragazzi che sarebbero in grado di ricostruire l’intera vicenda, dal sorgere dei contrasti fino alla drammatica aggressione della scorsa notte.
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