Toni verbali decisamente al di sopra delle righe e addirittura in certi tratti minacciosi sarebbero stati usati ieri mattina nei confronti di don Mimmo Di Carlo, parroco della Cattedrale e fondatore del Centro di prima accoglienza per tossicodipendenti e alcolisti “Maranathà” da due persone che si sarebbero presentati davanti a lui dicendo di essere due sindacalisti. Il motivo: la pretesa, utilizzando “toni aggressivi, ”di visitare il “Villaggio di Maria”, un’idea progettuale annunciata giorni fa dallo stesso sacerdote che comprende la realizzazione di tante casette in legno, prefabbricate, dove chi andrà ad abitarvi potrà mettere a disposizione il suo talento al servizio degli altri. È lo stesso don Mimmo, ancora scosso, a raccontarci quanto accaduto.
«Due persone, dopo aver chiesto di me ad alcuni volontari – esordisce il sacerdote – mi hanno raggiunto nei pressi del seminario vescovile dove in quel momento mi trovavo, pretendendo, con toni minacciosi, che salissi sulla loro auto per accompagnarli presso il cantiere del “Villaggio di Maria” . Io ho chiesto a queste due persone di farmi vedere i documenti, per accertarmi chi fossero, ma hanno fatto finta di niente, quindi ho cercato – continua – di spiegare loro che il villaggio è al momento solo un’idea progettuale appena avviata. I due però – continua il parroco – hanno continuato, con toni sempre più aspri, a chiedermi di portali direttamente sul posto».
Alla fine hanno desistito e si sono allontanandosi. Una “visita” davvero strana, quella compiuta ieri mattina nella cittadina normanna, che ha procurato a don Mimmo anche un leggero malore dal quale si è subito ripreso. Il parroco della Basilica Cattedrale ha subito informato dell’accaduto il comandante della locale Stazione dei carabinieri Alessio Conte.
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