Era stato rinviato a giudizio per evasione fiscale. Era accusato infatti di aver occultato al fisco i ricavi della gestione dei centri d’accoglienza per migranti e di non aver versato l’Iva. Ma l’ex governatore della Misericordia, il 45enne Leonardo Sacco, è stato assolto ieri dal giudice Vincenzo Corvino «perchè il fatto non sussiste». «Il mio assistito – ha commentato a caldo l’avvocato Francesco Verri che ha difeso nel processo Ledonardo Sacco – ha chiarito, davanti al giudice l’infondatezza della tesi della Guardia di Finanza di Crotone secondo cui la Misericordia avrebbe perso, a causa delle sue condotte, la sua natura di onlus e avrebbe dovuto quindi pagare le tasse e versare l’Iva».
Nel corso del dibattimento l’avvocato Verri ha dimostrato, anche per mezzo di una consulenza, «che l’assistenza ai migranti svolta in convenzione con la pubblica amministrazione non è tassata ed è esente dall’imposta sul valore aggiunto». L’ex capo della Misericordia di Isola Capo Rizzuto era già stato assolto nei mesi scorsi, stavolta perché il fatto non costituisce reato, dal giudice Elvezia Cordasco per lo stesso fatto anche se contestato rispetto ad anni diversi. «È un risultato importante – ha commentato Verri – che risolve uno dei processi più delicati che abbiamo dovuto affrontare in questi anni. Sono serviti eccellenti fiscalisti e il giudice Cordasco ha disposto anche una sua perizia ma alla fine il Tribunale ha condiviso i nostri argomenti».
Il 45enne, finito al centro dell’inchiesta Jonny ora attende la sentenza anche nell’appello bis del maxiprocesso antimafia, dopo che la Corte di Cassazione ha annullato la sua precedente condanna a 20 anni, mandando indietro il processo per quanto riguarda l’accusa di partecipazione a un’associazione mafiosa ed annullando senza rinvio la sentenza di condanna per le malversazioni.
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