La telenovela di piazza Luigi Razza prosegue. Tra un tavolo e l’altro in attesa di trovare il bandolo della matassa. In mezzo, diversi errori macroscopici e la ormai famosa variante, tra ultimatum dell’Amministrazione al progettista e la diffida perentoria degli uffici di piazza Martiri d’Ungheria, che pure fino a qualche mese addietro si preoccupavano di mettere in dubbio la legittima protesta dei residenti e dei commercianti della zona, riportata puntualmente dagli organi stampa.
Ad ogni modo, all’alba di ieri, come riportato anche da un’attestazione social, il direttore dei lavori, l’architetto romano Luca Calselli, finalmente passeggiava con un quotidiano sotto il braccio, in mezzo al cantiere – un sopralluogo effettuato alle prime luci dell’alba «per evitare gli spiacevoli incidenti delle scorse volte. Siamo ridotti a questo, laddove chiunque partecipa al linciaggio». Qualche ora più tardi, intorno al mezzodì, ad attenderlo in Municipio c’erano i massimi rappresentanti politico-istituzionali della città, per un confronto assolutamente informale e per questo ancora più “piccato” nei toni. Chiara sarebbe stata la richiesta dell’Amministrazione, in primis del sindaco Enzo Romeo, del dirigente del settore Lavori pubblici Lorena Callisti, dell’assessore Salvatore Monteleone, di qualche esponente della maggioranza.
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