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Crotone, la Corte d’appello salva Congesi: «Il Consorzio idrico non può fallire»

Niente da fare per Sorical. Anche per la Corte d'Appello di Catanzaro il Consorzio Congesi non può fallire. Così hanno deciso ieri i giudici della prima sezione civile che, confermando quanto stabilito dal Tribunale di Crotone lo scorso 5 aprile, hanno rigettato il ricorso della Sorical. La Società risorse idriche della Calabria insisteva nel chiedere la liquidazione giudiziale del consorzio che gestisce il ciclo idrico integrato in 14 comuni del Crotonese rivendicando un credito di 24.041.709,16 euro per l'acqua fruita e non pagata dallo stesso Congesi.
Di diverso avviso il collegio giudicante presieduto da Carmela Ruberto. Secondo il quale – riportano le sette pagine del decreto – il consorzio presieduto da Claudio Liotti «costituisce un ente pubblico per la gestione in forma associata e "senza scopo di lucro" dei servizi idrici di natura pubblica e del "servizio pubblico locale del ciclo integrato dell'acqua"». Per questo, scrive il giudice relatore Antonio Rizzuti, a Congesi «non si applica la disciplina del codice della crisi dell'impresa e dell'insolvenza». Nello specifico, come «evidenziato» anche «dalla difesa» di Congesi che è stato assistito dall'avvocato Vincenzo Cizza, «si tratta» di un «consorzio tra enti locali, ossia di ente pubblico, e non di consorzio tra imprese». Ecco perché Congesi, evidenziano i giudici, non può essere indicato né come una società pubblica e né come una società a partecipazione pubblica. In pratica, si legge nella pronuncia, «la natura commerciale dell'attività» del consorzio, «la sua natura patrimoniale e lo svolgimento di "attività" esterna» lo portano a considerare da un lato «come ente autonomo dai Comuni che ne sono membri».

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