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Crotone, collaudo del Pob 1 e consortile chiusa. Solo così Eni Rewind avvierà la bonifica

La società ha risposto con una nota alla diffida del Ministero. Il Mase ha chiesto di dare il via agli scavi entro il mese di ottobre

Eni Rewind detta le condizioni per avviare la rimozione dei rifiuti pericolosi dall'ex area industriale di Crotone. La società del gruppo Eni ha infatti inviato al ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica e alla Regione una nota con la quale ha comunicato (come indicato dallo stesso Mase), la propria disponibilità ad utilizzare il deposito preliminare D15, nella zona dello stabilimento ex Pertusola, dove stoccare temporaneamente le scorie pericolose (prive di Tenorm e amianto) provenienti dalla bonifica del Sin di Crotone, prima di smaltirle nella discarica di Columbra,ma «appena saranno adempiute - si legge nel documento - le due prescrizioni ad oggi non attuate».

In pratica Eni Rewind ha precisato di stare aspettando, da un lato, il rilascio del permesso a costruire da parte del Comune di Crotone per consentirle di realizzare la strada d'emergenza che collegherebbe la Strada statale 106 con via Botteghelle; e dall'altro che la Provincia collaudi, con la certificazione di avvenuta bonifica, le opere di protezione a mare ricomprese nel Piano operativo di bonifica Fase 1 che sono state ultimate dall'azienda amministrata da Paolo Grossi.
Due le istanze, firmate da Stefano Lifone, responsabile del Program Manager Sicilia e Calabria della società, che seguono il silenzio della Cittadella di Catanzaro che, non rispondendo alla richiesta dell'Eni Rewind, non s'è espressa nel termine del 10 ottobre sull'ipotesi paventata dal Mase di ricorrere al deposito preliminare D15 per iniziare gli interventi di bonifica.

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