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’Ndrangheta e narcotraffico nel Crotonese, inflitte 44 condanne nell'inchiesta "Golgota" I NOMI

Sentenza d’appello contro le nuove leve dei clan Arena-Nicoscia di Isola Capo Rizzuto e Mannolo di Cutro. Al processo scaturito dal blitz del febbraio 2021, 13 pene ridotte e due assoluzioni

Trentuno condanne confermate, 13 pene ridotte e 2 assoluzioni. Le ha decise la Corte d'Appello di Catanzaro al termine del processo, che in primo grado s'è svolto in abbreviato, nato dall'inchiesta "Golgota" della Dda. L'operazione, scattata il 10 febbraio 2021 con 36 arresti eseguiti dalla Polizia di Crotone, disarticolò le nuove leve della cosca Arena-Nicoscia di Isola Capo Rizzuto capeggiata da Salvatore Arena, detto "caporale", ed il ceppo “pecorari” dei Mannolo di San Leonardo di Cutro, impegnati in un giro di traffico e spaccio di stupefacenti. Davanti al collegio presieduto da Alessandro Bravin hanno retto, su tutte, le accuse di associazione mafiosa e narcotraffico così come sentenziato dal gup di Catanzaro il 22 ottobre 2022.

Vent'anni di carcere sono stati ribaditi per Santo Claudio Papaleo, Antonio Nicoscia, Antonio Sestito e Giuliano Mannolo. Mentre per Rocco Marchio, difeso dall'avvocato Roberto Coscia, la condanna è passata da 9 anni e 4 mesi a un anno e 4 mesi di reclusione poiché è caduta l'addebito di narcotraffico. Inoltre, per Marchio i giudici hanno anche disposto la revoca della misura cautelare. Le indagini misero nel mirino il «mutato assetto» degli Arena-Nicoscia. I quali, dopo i blitz “Jonny” del 2017 e “Tisifone” del 2018, s'erano riorganizzati sia per la «carcerazione» di coloro «che negli anni» avevano «occupato un ruolo apicale» nel gruppo criminale, sia per «un naturale ricambio generazionale» col «vertice» che però sarebbe rimasto nelle mani dei «discendenti del vecchio capostipite Nicola Arena del 1937» deceduto nel 2022.

La sentenza

Condanne confermate per: Carmine Astorino, 6 anni e 8 mesi di carcere; Valerio Carpino, 3 anni e 4 mesi; Giuseppe Geraldi, 10 anni e 8 mesi; Alessandro Giardino, 11 anni; Raffaele Gualtieri, 6 anni e 8 mesi; Mirko Iannone, 18 anni; Danilo Loscavo, 2 anni e 4 mesi; Giuseppe Macchione, 5 anni, 5 mesi e 10 giorni; Francesco Macrillò, 16 anni; Giuseppe Mancuso, 4 anni e 8 mesi; Antonio Manfredi, 2 anni e 4 mesi; Giuliano Mannolo, 20 anni; Ivan Mannolo, 13 anni e 2 mesi; Salvatore Martino, 4 anni e 8 mesi; Lucia Mirielli, 2 anni e 8 mesi; Antonio Nicoscia, 20 anni; Giacomo Pacenza, 4 anni e 8 mesi; Santo Claudio Papaleo, 20 anni; Leonardo Passalacqua, 16 anni e 8 mesi; Fabio Procopio, 12 anni e 8 mesi; Emanuel Ribecco, 7 anni e 4 mesi; Domenico Riillo, 8 anni e 4 mesi; Francesco Riillo, 2 anni; Mirko Scarpino, 11 anni e 10 mesi; Ida Maria Scerbo, 4 anni; Antonio Sestito, 20 anni; Martino Tarasi, 10 anni; Antonio Vasapollo, 6 anni e 8 mesi; Giuseppe Timpa, 16 anni e 4 mesi; Salvatore Arena, 13 anni e 4 mesi; e Giovanni Greco, 13 anni e 4 mesi.

Pene ridotte per: Girolamo Ferrini, 7 anni (7 anni e 8 mesi); Fiore Macrillò, 11 anni e 4 mesi (13 anni); Fabio Mannolo, 9 anni e 6 mesi (10 anni e 10 mesi); Rocco Mannolo, 19 anni e 10 mesi (20 anni); Rocco Marchio, un anno e 4 mesi (9 anni e 4 mesi); Santo Vittimberga, 13 anni, 1 mese e 10 giorni (13 anni, 9 mesi e 10 giorni); Salvatore Cappa, 2 anni e 8 mesi (3 anni, 6 mesi e 20 giorni) per il quale è stata decisa la scarcerazione; Caterina Gaetano, 2 anni e 8 mesi (3 anni, 6 mesi e 20 giorni); Marco Cenerini, 1 anno e 2 mesi (4 anni e 8 mesi); Alfonsina Giardino, 3 anni e 2 mesi (4 anni e 8 mesi); Angela Nicastro, 2 mesi e 20 giorni (1 anno e 4 mesi); Marco Ignazio Zedda, 2 anni, 2 mesi e 20 giorni (6 anni e 8 mesi); e Ivan Stramandinoli, 2 mesi e 20 giorni (2 anni).
Assolti: Francesco Mannolo (2 anni) e Natale Ribecco (4 anni). Deceduto Nicola Perri. Sono stati difesi, tra gli altri, dagli avvocati Francesca Buonopane, Ilda Spadafora, Luigi Villirilli, Mario Prato, Tiziano Saporito e Pietro Pitari.

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