Migranti definiti come piccioni o pecore, e così trattati dai trafficanti. È ciò che avviene dietro al traffico di esseri umani, come svelato dall’importante operazione Levante condotta dalla Guardia di finanza di Crotone, in stretta collaborazione con lo Scico e sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro guidata dal procuratore Vincenzo Capomolla». Lo afferma il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro (FdI).
«L'individuazione e l’arresto di 13 membri di una pericolosa organizzazione transnazionale dedita all’ingresso illegale di migranti in Italia attraverso la rotta del Mediterraneo orientale, la stessa che ha portato alla strage di Cutro, e poi al trasferimento verso il Nord Europa di coloro che non avevano diritto di asilo - prosegue - dimostra l’importanza di contrastare questo business criminale, che frutta enormi proventi ad organizzazioni internazionali che non esitano a mettere a rischio la vita di chi paga enormi somme, circa 15 mila euro a viaggio, per arrivare in Italia. Un plauso alle Fiamme gialle che hanno condotto indagini molto complesse attraverso un’efficace attività di coordinamento e l’impiego di mezzi sofisticati, come le intercettazioni telematiche e le indagini transfrontaliere, riuscendo a colpire non solo i componenti dell’organizzazione, ma anche le strutture economiche che ne alimentavano i profitti, come le attività di money transfer illegale e l’utilizzo del sistema Hawala, e a quella magistratura che lavora per contrastare i fenomeni criminali e non per sostituirsi al legislatore. E’ da rimarcare come l'efficacia del nostro sistema di contrasto preoccupava i trafficanti, che esprimevano il timore di essere arrestati proprio in Italia».
«Spero - conclude Wanda Ferro - che anche quanto emerge da questa nuova indagine serva a far comprendere che, dietro la retorica dell’accoglienza, a fare soldi è un sistema criminale spietato, che il governo Meloni sta contrastando con ogni forza, perché solo combattendo i trafficanti si può realizzare un’immigrazione sicura, dignitosa e sostenibile, garantendo una reale integrazione».
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