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Acqua, il caso potabilità torna in Consiglio comunale a Vibo

L’impegno assunto dal sindaco che ieri ha incontrato Gagliardi, portavoce di un Comitato. Sotto la lente anche Arrical e depurazione. I cittadini chiedono maggiore chiarezza: sull’Alaco s’intende coinvolgere gli altri Comuni

Urge fare chiarezza sulla potabilità dell’acqua proveniente dall’invaso dell’Alaco, che serve Vibo e gran parte dei Comuni della provincia. È quanto emerso dall’incontro tra Luciano Gagliardi (insieme ad A»nna Murmura), rappresentante di tutti quei cittadini che da anni portano all’attenzione istituzionale i problemi idrici che attanagliano Vibo e che negli anni passati si erano anche costituiti in Comitato, il sindaco Enzo Romeo, l’assessore ai Lavori pubblici Salvatore Monteleone e l’assessore all’Ambiente Marco Miceli.
Gagliardi ha esposto tutti i profili dell’annosa questione idrica: dalla dubbia potabilità alla sovente carenza, dalle bollette mai rimodulate (nonostante più volte i cittadini ne abbiano richiesto un ribasso per i lunghi periodi di non potabilità e di disservizi) alla necessità di riqualificare l’impianto idrico comunale. «Non è mai stata effettuata nessuna caratterizzazione dell’acqua dell’Alaco e del relativo bacino idrografico – ha affermato Gagliardi –: lo si è appreso anni fa, dall’inchiesta “Acqua sporca 2”. A seguito delle indagini, durante l’Amministrazione D’Agostino era stato presentato in Consiglio comunale un apposito ordine del giorno per discutere dell’argomento e dichiarare con un documento scritto che l’acqua non può essere definita potabile, ma il punto non fu approvato. Ora intendiamo riproporre questa questione».

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