Finché resterà in vigore il Provvedimento autorizzatorio unico regionale, Eni Rewind avrà «l'obbligo» di «procedere allo smaltimento dei rifiuti pericolosi al di fuori della regione». Lo ha ribadito il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce. Ieri il primo cittadino ha risposto alla nota della società del gruppo Eni che il 14 ottobre ha messo nero su bianco le sue condizioni per avviare, entro questo mese, i lavori di bonifica dell'ex area industriale di Crotone, nel rispetto del cronoprogramma stabilito con decreto dal ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica lo scorso 1 agosto. La multinazionale, come si ricorderà, ha comunicato la propria disponibilità ad utilizzare il deposito preliminare D15, nella zona dello stabilimento ex Pertusola, dove stoccare temporaneamente le scorie pericolose (prive di Tenorm e amianto), prima di conferirle nella discarica di Columbra, «appena saranno adempiute» le due prescrizioni non ancora attuate. Da un lato l'impresa amministrata da Paolo Grossi ha sollecitato il Comune di Crotone a rilasciare il permesso di costruire per realizzare la strada alternativa d'emergenza che collegherebbe la Strada statale 106 con via Botteghelle. Dall'altro, ha chiesto alla Provincia di collaudare, tramite la concessione della certificazione di avvenuta bonifica, le opere di protezione a mare eseguite nell'ambito del Piano operativo di bonifica Fase 1. Si spiega così la dura presa di posizione di Voce.
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