Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

La Staffetta della Legalità a San Gregorio d’Ippona a sostegno del sindaco Pasquale Farfaglia e contro le intimidazioni mafiose

In segno di solidarietà verso il sindaco Pasquale Farfaglia, recentemente vittima di un grave atto intimidatorio, si è tenuta oggi la tappa della Staffetta della Legalità, organizzata dall’associazione La Tazzina della Legalità. Il sindaco Farfaglia, oggetto di un vile attentato durante la festa patronale dello scorso mese – quando diciannove colpi di pistola sono stati esplosi contro la sua auto – ha aperto l’evento con un discorso di ringraziamento, ribadendo l’importanza della lotta contro ogni forma di criminalità organizzata.

Dopo la relazione introduttiva di Luciano Prestia, che ha offerto una panoramica sulla realtà vibonese, riflettendo su come l’economia di Vibo e dell’intera Calabria potrebbe svilupparsi senza il peso soffocante della criminalità organizzata.

L’incontro è stato poi moderato dal presidente dell’associazione Sergio Gaglianese, che ha raccontato la genesi di La Tazzina della Legalità, nata in risposta ai numerosi attentati subiti dalla storica torrefazione calabrese Caffè Guglielmo. Stanchi della "solidarietà di facciata" che spesso si esaurisce dopo poche settimane da un attentato, l’associazione si impegna da oltre due anni a sostenere testimoni e collaboratori di giustizia e a risvegliare le coscienze a partire dai più giovani. Sono state evidenziate le numerose iniziative, tra cui quelle nelle scuole e la recente conferenza stampa tenutasi l’8 ottobre alla Camera dei Deputati, durante la quale sono state denunciate le lacune nel sistema di protezione per coloro che rischiano la vita testimoniando contro la criminalità.

Nel suo intervento, il dottor Primerano ha sottolineato l’incapacità della politica calabrese di portare avanti le istanze dei cittadini, contribuendo al degrado del territorio e all’aggravarsi della mancanza di infrastrutture e servizi essenziali, quali sanità e istruzione. "La criminalità organizzata è il sintomo di una malattia", ha dichiarato, puntando il dito contro la latitanza della politica negli ultimi vent'anni e l’inadeguatezza della classe dirigente, complice del dirottamento dei fondi destinati al Sud verso le strutture del Nord.

Particolarmente toccante è stato l’intervento di Tiberio Bentivoglio, testimone di giustizia sotto scorta da oltre dieci anni e recentemente bersaglio di un ulteriore attentato. Bentivoglio ha denunciato l’indifferenza delle istituzioni, raccontando come la sua scorta gli sia stata tolta senza preavviso e come, nonostante gli ostacoli e lo sfratto intimato dal Comune di Reggio Calabria, continui la sua battaglia contro le intimidazioni e per il diritto a esercitare la sua attività commerciale. "Perfino la mia casa è stata ipotecata dallo Stato", ha raccontato con amarezza, auspicando che la prossima audizione in Commissione Antimafia possa finalmente portare risposte concrete.

Il consigliere delegato della Caffè Guglielmo e presidente onorario dell’associazione ha poi denunciato la lentezza della burocrazia: “Sono passati quasi tre anni e ancora non abbiamo visto alcun ristoro”, ha dichiarato. A seguire, l’intervento di Raffaele Fazio, artigiano vessato dalla 'ndrangheta, ha gettato luce sull’abbandono subito da parte delle istituzioni, con una denuncia vibrante della solitudine in cui spesso vengono lasciati i cittadini onesti.

Tra i numerosi interventi istituzionali, il consigliere regionale De Nisi “ha evidenziato l’inefficienza delle istituzioni regionali e la scarsa efficacia della Commissione Antidrangheta, che non ha prodotto alcun provvedimento concreto”, mentre la vice sindaca di Vibo Valentia, Loredana Pilegi, ha portato il suo saluto e ha ribadito l’impegno della sua comunità contro ogni forma di criminalità organizzata.

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia