Non c’è una data ufficiale, ma tutto lascia pensare che – scossoni politici permettendo – la metropolitana di superficie, che Catanzaro attende oramai da quasi diciotto anni, entrerà in funzione prima che si concluda il mandato elettorale di Nicola Fiorita. Senza speculare sul futuro amministrativo della città, allora, questa informazione assegna al sindaco in carica una straordinaria occasione – e un’importantissima responsabilità – per disegnare il futuro di Catanzaro.
Non è, infatti, solo una questione di mobilità: la metropolitana di superficie e tutto ciò che a essa si connette in termini di modalità di ricucitura del territorio implicano un’enorme serie di potenziali ricadute sociali perché proprio dalla connessione tra quartieri, Catanzaro ha la possibilità di ritrovarsi.
Quando sarà completato e in funzione, il “Pendolo” non potrà che assurgere al ruolo di spina dorsale della mobilità cittadina perché da un lato sarà ripristinato il collegamento su ferro tra centro storico e quartieri Sud, dall’altro arriverà il collegamento veloce per l’area direzionale di Germaneto e quindi per la stazione Fs che al momento è una cattedrale nel deserto. Con il “Pendolo”, la struttura diventerà nei fatti la stazione principale di Catanzaro, mettendo fine allo stucchevole dibattito sull’abbandono della stazione di Catanzaro Sala.
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