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Bonifica a Crotone, il ministero dell’Ambiente proporrà a Eni un nuovo Pob fase 2

L’impegno del direttore generale del Mase dopo una riunione tecnica. Si profila l’ipotesi di inertizzare le scorie per ridurne la pericolosità

Cambio di passo del ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica per superare l'impasse in cui è precipitato l'iter per la bonifica dell'ex area industriale di Crotone. Il Mase è infatti pronto a rivedere lo stralcio del Pob Fase 2 che esso stesso ha approvato lo scorso primo agosto per consentire all'Eni Rewind di avviare i lavori di risanamento ambientale del Sin di Crotone.

In che modo? Proponendo un progetto che contempli innanzitutto l'inertizzazione delle scorie pericolose, prive di Tenorm e amianto, per ridurne la loro pericolosità così da poterle smaltirle nelle discariche per rifiuti non pericolosi dislocate fuori Calabria. Mentre solo una piccola parte delle sostanze pericolose che non verrebbe trattata troverebbe posto, eventualmente, nell'impianto di Columbra. Un’ipotesi avanzata ieri Luca Proietti, direttore generale del dicastero romano di via Cristoforo Colombo, nel corso di una serie di incontri tecnici avuti in giornata. L’alto dirigente del ministero è stato a Crotone con l'intento di tentare di andare oltre allo stallo scaturito dalla scelta della destinazione finale dei rifiuti pericolosi presenti nel Sito di interesse nazionale. In quanto, gli enti locali e il mondo associativo da tempo si stanno opponendo, con tanto di ricorsi al Tar della Calabria, all'ipotesi che l'impresa del gruppo Eni conferisca le scorie pericolose nella struttura della società Sovreco.

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