Si lavora senza sosta per ricucire la “ferita” che ha spezzato in due la viabilità al centro della Calabria, tra il capoluogo e snodi cruciali come l’aeroporto internazionale e la stazione centrale. Nel punto in cui la statale 280 che collega Lamezia Terme a Catanzaro è crollata, spazzata via dal fiume sotterraneo generato dall’enorme quantità di pioggia caduta tra il 20 e il 21 ottobre, le ruspe non si fermano neanche di notte. L’obiettivo, confermato nelle scorse ore dall’Anas, è di riaprire il traffico giovedì, ovviamente se non ci saranno ulteriori imprevisti. L’ultimo si è verificato proprio nella mattinata di ieri: poche ore dopo che si era riusciti finalmente a far defluire tutta l’acqua, e dunque era stato avviato il risanamento della base su cui poggia la strada, è arrivata a valle una nuova colata che evidentemente si è accumulata in quantità tale nei terreni a monte che ancora, nonostante splenda il sole da diversi giorni, continua a cercare varchi attraverso cui fuoriuscire.
«Ciò ha provocato un ritardo di mezza giornata sul cronoprogramma dei lavori – spiega l’architetto Nico Curcio, responsabile Area gestione rete di Anas – ma stiamo intervenendo con un’idrovora. Si lavora h24, con tutti i mezzi e le risorse possibili, senza perdere un minuto. Si fanno tripli turni e gli operai sono stremati. Comprendiamo che il disagio è significativo e stiamo facendo il massimo per riaprire la strada prima possibile». I flussi di traffico sulla viabilità locale si stanno regolarizzando ma le criticità restano, in parte alleviate ieri dall’apertura della complanare parallela alla Statale 280 da parte della Provincia di Catanzaro.
Intanto, com’era prevedibile, la Procura di Lamezia Terme ha aperto un fascicolo per far luce su eventuali responsabilità in merito a quanto accaduto.
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