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Paravati, due anniversari e un’unica fede nel nome di Natuzza Evolo

Tutto pronto per venerdì a Paravati a 15 anni dalla morte della Mistica e a 31 dall’arrivo della Sacra effige della Madonna

Gruppi di fedeli sempre più numerosi, provenienti da ogni angolo della Penisola, da giorni sostano in preghiera davanti alla tomba di mamma Natuzza. Un afflusso considerevole legato al quindicesimo anniversario della morte della Mistica avvenuta all’alba del primo novembre 2009 e al ricordo vivo e forte dell’arrivo il 13 novembre del 1993 della Sacra effige del Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime di cui ricorre, pertanto, quest’anno il trentunesimo anniversario. Una ricorrenza molto sentita che, per favorire l’afflusso dei pellegrini, sarà celebrata domenica 10 novembre e che registrerà soprattutto la folta presenza dei cenacoli di preghiera, dedicati alla Madonna, tanto cari alla Serva di Dio che quando era in vita né sollecitò la costituzione ai suoi padri spirituali don Pasquale Barone e padre Michele Cordiano.

«Questi due eventi, nell’anno dei festeggiamenti del centenario della nascita di Natuzza Evolo – affermano in una nota dalla Fondazione umanitaria Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime, presieduta da don Pasquale Barone – per gli aspetti che li caratterizzano rivestono un particolare valore di fede e di partecipazione, nel ricordo della vita semplice e modesta, povera e nascosta dell’umile donna di Calabria, docile strumento nelle mani di Dio». Parole che tracciano in pieno il profilo di Fortunata Evolo che amava definirsi con grande umiltà solo “un verme di terra”.
Nel programma della giornata di venerdì prossimo, ricorrenza di tutti Santi, figurano due celebrazioni che si svolgeranno all’interno della chiesa Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime, di recente elevata dal vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea Attilio Nostro a santuario. La prima si svolgerà alle 11 e la seconda alle 18 «facendo memoria di quanto costantemente ricordava la Serva di Dio, che a coloro che incontrava raccomandava in maniera premurosa: “Facciamoci Santi in compagnia”».

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