Pensionati in piazza Prefettura a Catanzaro per una manifestazione promossa dal sindacato Spi-Cgil a sostegno delle rivendicazioni dei pensionati e contro la manovra finanziaria 2025 del Governo.
Con una presa di posizione netta, Antonio Gullì, segretario regionale Spi-Cgil si scaglia contro l’autonomia differenziata, definendola una misura destinata a minare l'unità del Paese e a compromettere i diritti dei cittadini, in particolare dei pensionati.
Il sindacato lancia un allarme: il disegno di legge rischia di creare ulteriori disparità sociali e regionali, a danno dei più fragili. “L’autonomia differenziata? È una legge sciagurata, voluta dalla Lega per dividere l’Italia e impoverire i cittadini,” attacca senza mezzi termini un rappresentante sindacale. “Se questa misura dovesse diventare operativa, i diritti di tutti, a cominciare dai pensionati, subirebbero un colpo durissimo.”
Il sindacalista evidenzia come già oggi molti pensionati fatichino a vivere dignitosamente con assegni mensili che spesso si aggirano sui 600-700 euro, insufficienti a fronte di un’inflazione che ha toccato il 9%. “Con l’autonomia differenziata, andremmo a creare salari, sanità, servizi e assistenza ‘a doppia velocità’, differenziati su base regionale. Immaginate cosa significherebbe per i pensionati calabresi vivere con così poco, mentre lo Stato continua a chiedere tasse senza restituire servizi adeguati,” prosegue.
Una protesta che cresce “Siamo pronti a scendere in piazza,” annuncia il sindacalista, esortando alla mobilitazione. “È giusto che questo governo ascolti i rappresentanti dei cittadini e dei lavoratori, che si confronti con i sindacati per trovare soluzioni e abbandoni questa strada divisiva. Occorre garantire una maggiore equità nel sistema e recuperare risorse, ad esempio combattendo l’evasione fiscale e tagliando gli sprechi. Continuando così, si danneggiano servizi essenziali, proprio quelli a cui pensionati e cittadini hanno diritto.”
Il rappresentante sindacale evidenzia inoltre la necessità di una maggiore trasparenza e chiarezza nei fondi destinati alla regione. “Non sappiamo quanti fondi siano effettivamente disponibili e c’è chi si oppone a investire risorse proprie. Questa legge deve essere chiara e stabile, garantendo fondi certi per i cittadini e non abbandonando chi vive con pensioni minime. Soprattutto per gli anziani, che hanno superato i 65 anni e restano una risorsa preziosa, è cruciale avere servizi efficienti e stabili,” conclude.
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