Ecco la luce in fondo al tunnel buio che a un certo momento era parso senza una via d’uscita. Nel pomeriggio di ieri, infatti, il Consiglio provinciale ha definitivamente approvato il bilancio di previsione 2025-2027 che, non più tardi di due settimane addietro, aveva mandato in tilt prima il Partito democratico, costretto ad allontanare un suo eletto, reo di aver accettato la vicepresidenza conferitagli in questa chiave dal presidente Corrado L’Andolina, e poi Forza Italia, tutt’altro che convinta della scelta del capo dell’amministrazione di allargare la sua coalizione non nella direzione dei moderati, ma verso l’area progressista.
Una crisi aperta e chiusa «per senso di responsabilità», che ha portato ad una prima approvazione in Aula con sette voti favorevoli e quattro contrari. Ma la partita era da ritenersi tutt’altro che chiusa, dal momento che al presidente veniva richiesto, a quel punto, un nuovo passaggio nell’assemblea dei cinquanta sindaci del Vibonese (non vincolante) ed un ulteriore consiglio per l’approvazione definitiva dello strumento contabile. La convocazione dei primi cittadini, per la mattinata di ieri, ha rivelato, ancora una volta, tutte le difficoltà e le divisioni esistenti in quei poli tradizionali che oggi fanno molta fatica a sopravvivere. Venticinque i Comuni presenti, altrettanti quelli assenti. Ma nell’ottica del voto ponderato, il “peso” dei sindaci che non hanno disertato era del 51.21%. Un dato essenziale per conferire validità alla convocazione che ha visto 22 primi cittadini (pari al 46.21%) esprimersi a favore dell’approvazione della pratica e tre astenersi (ovvero i commissari straordinari di Tropea, Spadola e Capistrano).
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia