Sta emergendo una situazione ben più ampia di quella prospettata sull’ammanco al Comune di Vazzano, dove le indagini in corso circa la vicenda dei “bonifici sospetti” stanno coinvolgendo, allo stato, 4 persone. Si tratta del dipendente comunale in quiescenza, Domenico Buggisano, e di due suoi familiari (la sorella Michelina e il congiunto Domenico Antonio Savo), nonché della componente del Nucleo di Valutazione dell’Ente, Maria Ciappina, la cui nomina è stata prontamente revocata dal sindaco, Vincenzo Massa, all’indomani dello scandalo.
Secondo le prime ricostruzioni, si presume che il dipendente Buggisano avrebbe trasferito somme indebite sui conti correnti proprio e dei suoi familiari indagati. La questione, che prima sembrava essere circoscritta all’anno in corso e a due bonifici (per un totale di 130mila euro), si è ampliata anche al 2023 e a trasferimenti più cospicui, acuendo la preoccupazione dei cittadini. Essendovi indagini in corso, il sindaco non si è mai sbottonato più di tanto sulla situazione, ma ha riferito comunque che il dipendente Buggisano è in forza all’Ufficio ragioneria dell’Ente già da molti anni, ben prima dell’insediamento dell’Amministrazione Massa, avutosi nel 2017; il dipendente indagato è in pensione dal 2022, ma presta ancora servizio nel Comune di Vazzano a titolo gratuito, a fronte solo di un rimborso spese.
«Buggisano – ha asserito il primo cittadino – aveva accesso ai sistemi informatici. Ha abusato della firma digitale, non essendo autorizzato a fare quello che ha fatto». Massa si è riservato di informare sugli eventuali sviluppi del caso il Consiglio comunale e i cittadini, ma al contempo ha invitato tutti ad abbassare i toni sulla vicenda, anche in considerazione del pesantissimo atto intimidatorio subito. Le due cartucce ritrovate sull’auto del primo cittadino, infatti, potrebbero rappresentare una minaccia legata proprio alla vicenda che sta travolgendo il Comune.
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