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Pizzo, il molo devastato dalla bufera: le mareggiate tornano a fare paura

Pizzapundi si conferma vulnerabile. Preoccupazione tra i residenti del borgo marinaro

Il maltempo abbattutosi sul Vibonese ha richiesto decine di interventi dei Vigili del Fuoco, impegnati ad affrontare situazioni critiche, principalmente legate alla caduta di alberi e alla segnaletica divelta, oltre a dover ripristinare strade invase da rami e detriti. Ma per fortuna non si contano vittime. Forti raffiche di vento sono state registrate dell’entroterra, soprattutto a Serra San Bruno, in aggiunta a infuriare sulla costa sono state anche le mareggiate. Pizzo è stata la zona che ha registrato maggiori criticità: oltre a qualche segnale stradale divelto lungo via Riviera Prangi ad avere la peggio è stato il borgo marinaro, nell’area più prossima al molo Pizzapundi. Il sito è stato devastato e disseminato di massi (anche di considerevoli dimensioni), pietrisco e detriti; ora dovrà essere bonificato per essere percorribile in sicurezza anche a piedi.
Per quanto spettacolari le onde, visto il periodo, accendono i fari soprattutto sulla questione Pizzapundi, che oltretutto fa da barriera all’abitato marinaro: la furia del mare (forza 7) ha fatto capire che non è più possibile procrastinare gli interventi strutturali. Per quanto non sia andata neppure bene alla scogliera nella parte più prossima al molo della Seggiola: le onde hanno fatto “strike” sui massi installati negli ultimi mesi. Applicati uno sopra l’altro con l’obiettivo di rafforzare la barriera naturale, sono stati invece abbattuti e l’impresa ora dovrà provvedere a ripristinarli; sperando che non sia condannata a una delle fatiche di Sisifo e costretta a ricominciare daccapo l’intervento, visto che ad oggi, al grande sforzo, non coincide il risultato. Ma ora desta preoccupazione soprattutto la sicurezza del molo Pizzapundi che era già stato “spezzato” dai marosi un lustro fa. I lavori per rimpolpare la barriera protettiva dovevano essere già attivi: l’ordinanza sindacale per interdire l’area limitrofa al molo era valida dall’1 ottobre, ma… si sta ancora attendendo il motopontone. Di date ne erano scaturite a gogò tramite gli uffici comunali, che si limitavano a riportare i giorni di avvio resi noti dalla Cittadella. Di fatto però, il motopontone (proveniente dalla Sicilia) non si vede ancora all’orizzonte, tanto che qualche giorno fa il sindaco Sergio Pititto aveva già pianificato un incontro in Regione per il 25, al fine di fare avviare i lavori una volta per tutte.

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