Qualche problema nella fase iniziale era inevitabile e si sta puntualmente verificando. La provincia di Catanzaro è una delle nove in Italia in cui dal primo gennaio (per tutte le altre se ne parlerà dal 2026) sono partite le nuove modalità di avvio del procedimento per l’accertamento della condizione di disabilità, una delle novità introdotte dal decreto legislativo n. 62 del 2024, che in generale ha cambiato l’approccio nei confronti delle persone disabili.
In base alla riforma, la condizione di disabilità viene riconosciuta sempre da una commissione Inps al termine di un processo avviato tramite un “certificato medico introduttivo”, compilato dal medico di base o da un medico del servizio sanitario nazionale, che accorpa in unico procedimento la parte sanitaria (sempre stata a cura dei medici) e quella socio-sanitaria relativa ai requisiti economici necessari (prima curata dai patronati) della vecchia domanda di invalidità-disabilità.
«L’Inps regionale e l’Ordine dei medici hanno lavorato per rendere subito efficace il nuovo sistema che vuole assicurare una più completa ed efficace valutazione medica dei cittadini in situazioni di fragilità e ridurre al massimo i tempi fra l’istanza del cittadino e l’erogazione delle prestazioni potenzialmente dovute», sottolineano Daniele Gualtieri, segretario generale Cisl Magna Graecia, e Giuseppe Talarico, responsabile del patronato Inas della Cisl di Catanzaro: «È anche positiva la previsione che l’esito della valutazione di base venga attestato da un certificato con validità non limitata temporalmente, perché così si riducono i casi in cui saranno necessarie visite ulteriori».
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