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Il pentito Ielapi alza il tiro: gare eterodirette dalla mafia a Girifalco

Affermazioni da verificare ma il collaboratore di giustizia è un fiume in piena. Le rivelazioni dell’esponente del clan di Borgia sulla gestione del Comune

Le gare pubbliche nel Comune di Girifalco sarebbero state eterodirette dalla criminalità. Una circostanza, ovviamente da verificare, che è stata rivelata dal pentito Sandro Ielapi, contiguo alla cosca di Borgia, nelle sue dichiarazioni fiume ai magistrati della Dda.
Un quadro che, se fosse confermato, sarebbe alquanto inquietante. Secondo quanto riportato nei verbali della collaborazione di Ielapi con la giustizia, depositati agli atti del processo scaturito dall’operazione Scolacium, nell’ambito della quale sono stati arrestati esponenti delle cosche Catarisano e Bruno, le gare pubbliche per l’aggiudicazione di lavori da realizzarsi nel territorio di Girifalco erano “supervisionate” dagli uomini delle consorterie criminali.
«Qualcuno del mio gruppo criminale - ha dichiarato il collaboratore di giustizia - ma non ricordo chi, mi raccontò che a Girifalco nei giorni delle gare pubbliche, persone si piazzavano a verificare chi fossero le ditte che presentavano le offerte in modo da allontanare quelle che non fossero del territorio. Se sfuggiva qualcuna, la inducevano a rinunciare all’offerta per consentire a quella successiva, ovviamente “accreditata” di aggiudicarsi il lavoro. Addirittura (omissis) - prosegue Ielapi - apriva le buste per accertarsi delle offerte di modo da informare le ditte “protette”».

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