L’ormai imminente spostamento di circa novanta studenti, dall’Istituto “Amerigo Vespucci” di Vibo Marina a Longobardi, alza non poco la tensione tra le famiglie. Certo, i lavori sono indispensabili, i finanziamenti non possono andare perduti e i cantieri vanno aperti. Ma le soluzioni che andrebbero ad essere adottate da tutti gli enti preposti, Comune e scuola, preoccupano non poco gli interessati.
Nella mattinata di ieri, sono stati gli stessi genitori degli allievi a mettere nero su bianco alcune considerazioni, partendo dall’assunto, decisamente pesante, che non sono disposti a sottostare «a rattoppi fatti anche male». Tra l’altro, «non è accettabile essere informati da voci di corridoio – hanno spiegato – rispetto a un disagio che i nostri bambini e noi stessi saremmo costretti a vivere». Gli allievi, che attendono di rientrare nel plesso “Presterà”, dove i lavori saranno quasi certamente terminati entro il mese di settembre, «verrebbero accompagnati da uno scuolabus che li lascerebbe poco prima della scuola. Dunque, sarebbero costretti a raggiungere a piedi l’istituto». Tutto ciò «è assurdo, pericoloso e non accettabile», hanno urlato, esortando le istituzioni coinvolte «a non considerare dei numeri» i propri figli. Tutt’altro che morbidi i genitori sulle condizioni del plesso scolastico destinato ad accogliere gli allievi che sembrerebbe «tutt’altro che idoneo o sicuro per i rispettivi figli» ed ancora avvolto «da rovi, spine, ferri, muri fatiscenti e opere murarie incomplete».
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