Una cosca che già nelle precedenti operazioni antimafia aveva dimostrato la sua capacità di estendere il proprio potere ben oltre i confini territoriali, i Gallace potevano contare su importanti agganci in quattro porti e un aeroporto italiani. È quanto emerge dalle pagine dell’inchiesta Ostro, scattata all’alba di mercoledì scorso, coordinata dalla Dda di Catanzaro ed eseguita dai carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro e del Ros.
Gli investigatori, dall’analisi delle chat sull’utenza di Domenico Vitale (49 anni), hanno acquisito elementi tali da evidenziare i legami fra l’organizzazione criminale e alcuni soggetti grazie ai quali potevano svolgere i loro traffici di droga, eludendo i controlli.
Le realtà portuali citate nell’inchiesta sono il porto di Livorno, circostanza già emersa in altre operazioni riferite al clan Gallace, i porti di Salerno, Genova e Gioia Tauro e l’aeroporto di Roma. In particolare, gli inquirenti hanno preso in considerazione la chat fra Vitale e Cesare Antonio Arcorace (coinvolto nell’inchiesta) sulla ricerca di un container giunto nello scalo di Livorno.
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