Condanna annullata e nuovo esame in Corte d’Appello per Giuseppe Paladino, l’ex vicepresidente del Consiglio comunale di Lamezia Terme rimasto coinvolto nel procedimento Crisalide della Dda di Catanzaro, con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.
La sesta sezione penale della Corte di Cassazione, nella seduta di martedì scorso, ha dunque accolto il ricorso presentato dai difensori di Paladino, gli avvocati Canzoniere e Maiello, annullando la condanna con rinvio per un nuovo esame alla Corte d’Appello di Catanzaro in diversa composizione. Paladino, nell’aprile dello scorso anno, era stato condannato dalla prima sezione penale dalla Corte d’Appello a quattro anni e sette mesi di reclusione, nell’ambito dell’ultimo stralcio del processo Crisalide, scaturito dall’operazione della Direzione distrettuale antimafia scattata nel 2017. Come si ricorderà, proprio gli sviluppi di quell’inchiesta avevano anche portato allo scioglimento (per la terza volta nella sua storia) del Consiglio comunale di Lamezia Terme.
Per quanto riguarda la posizione di Paladino, secondo la Dda l’ex politico di Forza Italia avrebbe fornito «un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo di natura materiale e morale alla cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri». In primo grado l’esponente politico era stato condannato a sei anni di carcere, per poi essere assolto nel dicembre del 2021, al termine del primo processo d’appello. Nel febbraio 2023, a seguito del ricorso presentato dalla Procura distrettuale, la Corte di Cassazione aveva annullato con rinvio la sentenza e il processo era già tornato in Corte d’Appello a Catanzaro per un nuovo giudizio, arrivato ad aprile.
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