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Aumenti tari in Calabria: sindaci lasciati soli, opposizione all'attacco di Occhiuto e Arrical

“Esprimiamo la nostra vicinanza ai Sindaci calabresi che, in questi giorni, stanno affrontando i pesanti aumenti della Tari imposti dal piano tariffario predisposto da Arrical, senza alcun confronto con le amministrazioni locali. Ancora una volta, la Regione scarica sui primi cittadini la responsabilità di una gestione fallimentare, lasciandoli soli di fronte alle difficoltà”. Così, in una nota, i capigruppo dell’opposizione Mimmo Bevacqua (Pd), Davide Tavernise (M5s) e Antonio Lo Schiavo (Misto).

“Questi incrementi, che si sommano a quelli già previsti lo scorso anno, colpiscono indistintamente tutti i Comuni, senza tenere conto dei risultati virtuosi di molte amministrazioni che hanno superato il 65% di raccolta differenziata, senza ricevere alcuna premialità. È inaccettabile che la Regione imponga tariffe uniformi senza trasparenza sui costi e senza differenziare tra i rifiuti smaltiti in impianti locali ed extraregionali. Il tutto, aggravato dall'ennesima decisione unilaterale della maggioranza di centrodestra che, con un blitz in Consiglio regionale, ha scaricato sui Comuni i debiti maturati nei confronti dei gestori degli impianti di trattamento e smaltimento."

"Il fallimento di Arrical – affermano ancora i capigruppo di minoranza - era prevedibile e lo avevamo denunciato sin dalla sua istituzione. Il presidente Occhiuto ha voluto copiare il modello emiliano-romagnolo senza replicarne il metodo, che prevedeva anni di concertazione con i territori. Così, oggi ci ritroviamo con i Sindaci costretti a registrare tariffe alle stelle, Comuni in difficoltà e i cittadini calabresi che pagano la tassa rifiuti più alta d’Italia. La questione non riguarda l’opportunità di un’Autorità simile, ma il metodo con cui è stata imposta e le norme approvate. La decisione di lasciare la nomina del direttore generale all’arbitrio del presidente della giunta, oltre ad essere un unicum in Italia, ha determinato che il ruolo dei sindaci sia soltanto quello di prendere atto di quanto deciso a monte. Atra cosa sarebbe stato affidarne a loro l’elezione del direttore e, di conseguenza, l’intera gestione e programmazione”.

"Ci stupisce inoltre – concludono i capigruppo di minoranza - che la stessa Arrical non si preoccupi di fornire spiegazioni sui costi spropositati applicati ai rifiuti (375 euro a tonnellata per i rifiuti solidi e 240 per l’umido), ma si limiti a imporli alle amministrazioni locali senza alcun confronto. Ancora una volta, dietro la gestione accentrata e l’ansia di prestazione mediatica del presidente Occhiuto, si nascondono il vuoto e la confusione. E a pagare restano i calabresi”.

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