Il prefetto di Vibo Valentia Anna Aurora Colosimo ha fatto visita alla cittadina. Ad accogliere l’illustre ospite e a fare gli onori di casa è stato il sindaco Alfredo Barillari il quale ha accompagnato il Prefetto per tutto il corso della sua visita, facendogli conoscere i luoghi più belli della zona. Ad accompagnare nella visita il prefetto c’era il dirigente del locale Commissariato di Polizia Gianmarco Perri e il capitano della Compagnia dei Carabinieri Pierantonio Tarantino. La visita ha voluto significare anche un incontro di solidarietà per il sindaco Barillari il quale nei giorni scorsi ha subito da parte di ignoti l’incendio della sua autovettura, lasciata parcheggiata davanti la porta di casa. Nel merito il Prefetto ha avuto parole d’incoraggiamento per il primo cittadino, invitandolo a continuare con tranquillità nel suo impegno istituzionale nella certezza che presto i responsabili del vile gesto saranno assicurati alla giustizia. La prima tappa della visita è stata la Certosa dove il prefetto è stato ricevuto dal priore, dom Ignazio Iannizotto. Molto interessante è stata anche la visita fatta al museo della certosa dove Sua Eccellenza ha mostrato interesse per la vita di San Bruno e per i monaci certosini che conducono vita di clausura dedicati interamente alla preghiera e al silenzio. Sul palazzo municipale l’ospite ha ricevuto l’omaggio degli impiegati e dei rappresentanti dei dipendenti comunali. Qui il sindaco ha rimarcato nel corso della cerimonia ufficiale la presenza dello Stato in un territorio isolato del vibonese, consegnando all’ospite un pregevole volume sulla spiritualità di San Bruno. Nell’occasione è stato evidenziato l’impegno delle forze dell’ordine nella lotta per il contrasto ad ogni forma di violenza e di illegalità. Al termine della visita Sua Eccellenza ha espresso piena soddisfazione per quanto visto e osservato in una cittadina ricca di cultura, arte e spiritualità. Da parte sua il sindaco Barillari ha ringraziato il Prefetto, riconfermando il suo impegno a continuare ad amministrare senza lasciarsi intimidire da atti che non appartengono alla cultura della sua comunità.
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