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Non ci fu illecito per i fondi destinati ai teatri della Calabria

Il Tribunale di Catanzaro ha assolto i sette imputati

Tutti assolti e una parte dei reati contestati prescritti. Questa in sintesi la sentenza emessa ieri dal Tribunale di Catanzaro al termine del processo sui presunti illeciti nella gestione dei fondi regionali per il teatro. Cadono quindi le accuse per Adriana Toman autrice e regista di testi teatrali, il critico d'arte Antonio Sicoli di Cosenza, il direttore artistico della Compagnia teatrale Porta Cenere Marco Silani di Cosenza, il coordinatore dell'Avvocatura regionale Gianclaudio Festa di Cosenza, l'avvocato presso l'Avvocatura regionale Dario Borruto di Reggio Calabria, il presidente della Commissione di valutazione per l'assegnazione dei fondi per gli eventi teatrali nel 2016 Pasquale Giorgio Piraino di San Costantino Calabro, e la componente della commissione Angela Rotella di Catanzaro. Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Sergio Rotundo, Marcello Manna, Massimo Petrone, Carlo Morace e Anna Vatrano. Gli imputati dovevano rispondere a vario titolo di turbata libertà degli incanti e turbata libertà di scelta del contraente.
Il primo episodio contestato sarebbe avvenuto nel giugno 2017. Secondo l’accusa sarebbe stato turbato il regolare procedimento per l'affidamento di contributi gravanti sul Fondo unico cultura, affidandoli direttamente, per la somma di 20mila euro, al Centro per l'Arte e la Cultura “Achille Capizzano”. L’altra vicenda riguarda invece il bando del 2016 per i circuiti teatrali suddivisi in tre macro aree. Accuse che però non hanno trovato conferma nel dibattimento.

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