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Tropea, la “presenza” dello Stato per mettere all’angolo la criminalità

La Prefettura cerca un immobile da adibire a sede del Comando dei carabinieri mentre prosegue l’iter di rimodulazione del posto fisso di Polizia in Commissariato

È la Perla del Tirreno. Tropea: meta ambita, un tesoro da scoprire, tradizioni millenarie, bellezze uniche e un fascino che ammalia. Così bella che continua ad attirare migliaia di turisti ogni anno, nella top ten delle località più ambite a livello internazionale. Così attrattiva che da sempre fa i conti con i due suoi volti. Quello baciato da sole, e quello adombrato dalla ’ndrangheta che ha messo i suoi tentacoli su quella Perla.
Ma se il turismo cresce e la criminalità resiste, non arretra chi della lotta alla mafia ne ha fatto un principio di vita. Il recente scacco al clan La Rosa, la cosca egemone, assestato dalla Dda e dalle Fiamme gialle, con gli arresti di persone ritenute affiliate ad essa tra Tropea e Ricadi, e l’ombra della criminalità sempre più minacciosa, rendono fondamentale il potenziamento delle forze dell'ordine sul territorio; oltre a furti, incendi e reati predatori, che impongono la sicurezza quale parola chiave.

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