
Il linguaggio è sempre lo stesso. Una comunicazione che non cambia. Perché la lingua della violenza nel Vibonese non sembra subire variazioni. E così ancora una volta il cammino verso la resurrezione è scandito da cartucce, spari, paura. Rialza la testa la criminalità, o forse non l’ha mai abbassata. Nonostante le inchieste, gli arresti. Nonostante le telecamere, le indagini. Nonostante la presenza di uno Stato che non arretra. Ma quell’ombra è sempre lì, a celare i tentacoli di chi non vuole cedere il passo.
Così, dopo il supermercato “La latteria del Sole” preso di mira martedì, un nuovo inquietante messaggio è stato recapitato in pieno centro, su corso Vittorio Emanuele, ieri. Quattro proiettili di fucile calibro 12 lasciati un sacchetto davanti al bar Giurgola aperto solo qualche giorno fa. Sono stati scoperti dallo stesso titolare, all’apertura. Quindi, la chiamata alla Polizia e la denuncia. Acquisiti i filmati delle telecamere sono state avviate le indagini per ricostruire quanto accaduto e chiudere il cerchio, su quella spirale di violenza e prevaricazione che non sembrano conoscere tempo e stagione.
E, in questa direzione, proseguono anche le indagini dei carabinieri nella periferia di Vibo, dove invece davanti al supermarket sono state lasciate tre cartucce di pistola, all’interno del posacenere all’ingresso del locale.
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