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Porto di Catanzaro, l’incognita delle gestioni: un mese per uscire dall’impasse

Il Comune si è costituito nel giudizio al Tar innescato da Carmar contro il rigetto della richiesta di rinnovo. Attesa per la relazione dei settori sul procedimento che ha portato al provvedimento poi impugnato

Ci vorrà ancora qualche settimana per capire se la gestione “a più mani” del porto di Catanzaro possa o meno decollare. L’idea di avere pubblico e privato l’uno accanto all’altro nel bacino del quartiere marinaro potrebbe dare risposte importanti a diportisti, pescatori e all’indotto. Ma la prospettiva presenta ancora non poche criticità. La prima, quella che al momento appare come la più ingombrante, è quella relativa alla contesa giudiziaria in corso davanti al Tar tra Carmar srl, la società crotonese che ha gestito nell’ultimo biennio due specchi d’acqua con relativi pontili, e il Comune. Al centro, il rigetto da parte del settore Patrimonio dell’ente della richiesta di rinnovo, per altri due anni, avanzata dalla società che, intanto, ha ottenuto dalla giustizia amministrativa un decreto di sospensione del ripristino dei luoghi al quale avrebbe altrimenti dovuto provvedere lo scorso 3 aprile.
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