
Dopo il blitz del 20 dicembre le indagini sul sistema Aterp sono proseguite senza sosta. Il materiale rinvenuto nelle case, negli uffici e sui telefonini degli indagati ha consentito agli investigatori di Digos e carabinieri di allargare l'inchiesta a nuovi indagati ma anche di aggravare la posizione di alcuni dei personaggi già al centro del fascicolo.
Se il consigliere comunale Sergio Costanzo deve rispondere adesso anche delle richieste di voto per le elezioni europee, nuove ipotesi di reato vengono contestate anche all'ex dirigente dell'Aterp Vincenzo Celi. Gli inquirenti, nell'avviso di conclusione delle indagini, gli contestano alcuni episodi di omissione di atti d'ufficio, oltre alle accuse già presenti di associazione per delinquere, corruzione, concussione e falso. Secondo la procura, Celi sarebbe stato la mente del “sistema Aterp”.
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