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Crotone, messa in sicurezza dell’ex Pertusola. Conferenza dei servizi sulla variante

Eni-Rewind propone di utilizzare due nuove tecniche nel sito dello stabilimento dismesso. Il terreno ricadente nell’area è risultato contaminato da cadmio, zinco, arsenico e piombo

Il ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica spinge sull’acceleratore per approvare il secondo progetto stralcio del Pob Fase 2 per la messa in sicurezza dell'area industriale interna dello stabilimento ex Pertusola Centro-Sud. Il Mase ha infatti convocato per il 15 maggio prossimo la Conferenza dei servizi decisoria per discutere della variante degli interventi presentata da Eni Rewind, titolare dei siti contaminati, che prevede l'utilizzo di due tecnologie per una zona che si estende per 47 ettari nel Sin di Crotone.

La società del gruppo Eni vuole utilizzare da un lato il "soil mixing", ovvero la miscelazione dei terreni per fermare l'avanzata degli inquinanti sottostanti; dall'altro l'Ena (Enhanced natural attenuation) da destinare al risanamento delle acque sotterranee. Queste attività si sommano al primo progetto stralcio del Pob Fase 2 varato dal dicastero l'1 agosto 2024 che, su tutti, contempla la rimozione dell'ex discarica fronte mare ex Pertusola.
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