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Pizzo, quando il turismo è (s)collegato tra stazioni fantasma e zero fermate

Nella provincia che punta a migliorare il sistema di accoglienza spostarsi è ancora difficile: qualche treno in più ma pochi servizi. Nello scalo di Pizzo nessuna sala d’attesa e come a Vibo Marina persino la toilette è “murata”

Si chiama turismo, ma si leggono... servizi. Perché non basta chiamarsi “Costa degli dei” né tantomeno vantare bellezze naturali e storia millenaria. E questo lo sa bene la provincia vibonese, dove per eccellenza che si trova, troppo spesso ci sono pecche che la offuscano. E così con la bella stagione che si avvicina le realtà che vivono di turismo iniziano ad “agghindarsi” per dare il meglio di sé.
Ma quanta polvere stanno già mettendo sotto il tappeto? Perché dietro le apparenze, restano infatti molte criticità da affrontare… a iniziare dall’accoglienza turistica che presenta ancora molte lacune, soprattutto in riferimento ai collegamenti, fondamentali per i visitatori. La criticità nei servizi resta la nota dolente soprattutto nella tratta ferroviaria Francavilla Angitola-Filadelfia, Pizzo e Vibo Marina.
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