
Questo pomeriggio, nelle colline delle Preserre Vibonesi, una fabbrica del settore dolciario è finita nel mirino di un’azione congiunta che ha visto fianco a fianco l’Arma dei Carabinieri, la Capitaneria di Porto di Vibo Marina, l’ARPACAL e altri nuclei specializzati, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, guidata dal procuratore Camillo Falvo.
Sotto il velo della produzione alimentare si celava una realtà fatta di gravi violazioni igienico-sanitarie e ambientali: sono stati scoperti oltre 4.400 kg di prodotti alimentari scaduti o conservati in condizioni inaccettabili, per un valore stimato di 18.000 euro. Sequestrato il deposito e bloccata parte della linea di produzione su disposizione dell’ASP. E ancora: 300 confezioni con etichette irregolari, 130 senza indicazione del peso netto, per un totale di 6.000 euro di sanzioni. ma il conto "salato" lo ha pagato anche l’ambiente: sei forni dell'azienda sono sequestrati perché sprovvisti di autorizzazione alle emissioni in atmosfera. Acque reflue e rifiuti abbandonati senza controllo.
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