
«Accuse strumentali ad una campagna per sostenere la riforma costituzionale per la separazione delle carriere». Così il presidente della sezione di Catanzaro dell’Anm, Giovanni Strangis, ha bollato le critiche sollevate dalle camere penali calabresi sul cosiddetto “metodo Catanzaro“. In un’intervista pubblicata dal sito lamagistratura.it. Strangis ha sottolineato che «non c’è alcuna forma di asservimento o di appiattimento dei giudici del distretto nei confronti dei pubblici ministeri. Non c’è alcun timore reverenziale. Nessun condizionamento è mai intervenuto, qui nessuno risponde ai dettami della Procura. Vi è un dato che invece chi ci accusa avrebbe fatto bene a evidenziare, e cioè la carenza degli organici nel distretto di Catanzaro».
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