
Nove condanne e quindici assoluzioni: lo ha deciso dal giudice distrettuale dell’udienza preliminare di Crotone Sara Marlini che ha celebrato il processo con rito abbreviato scaturito dalla maxi inchiesta della Dda di Catanzaro denominata Glicine Acheronte, la stessa che, con l’operazione scattata nel giugno del 2023, ha fatto luce su un sistema affaristico all’interno della pubblica amministrazione e nel quale si sarebbe inserita anche la criminalità organizzata.
Nel caso specifico la cosca dei papaniciari guidata da Mico Megna, a giudizio nel rito ordinario che si sta celebrando davanti al Tribunale di Crotone a carico di altre 126 persone, ma anche davanti alla Corte d’Assise per l’omicidio di Salvatore Sarcone. Le nove persone condannate sono tutte affiliate alla cosca di Papanice, accusate di associazione mafiosa, estorsione e spaccio di stupefacenti: il nipote del boss, Mario Megna, condannato a 16 anni di reclusione; Maurizio Del Poggetto, al quale ha inflitto 12 anni; la figlia del boss, Rosa Megna, alla quale il giudice ha inflitto 8 anni; la moglie, Santa Pace, condannata a 6 anni e 8 mesi.
Il gup ha pronunciato sentenza di assoluzione per l’ex sindaco di Cirò Marina, Nicodemo Parrilla, per il quale la stessa pubblica accusa aveva sollecitato l’assoluzione che rispondeva di associazione a delinquere finalizzata a commettere delitti contro la pubblica amministrazione: è caduta l’accusa di turbativa d’asta aggravata dalle modalità mafiose contestata dai pm a Francesco Masciari, già direttore amministrativo dell’Asp di Crotone, e per l’imprenditore Giuseppe Villirillo, rappresentante legale della ditta Krotonscavi. Assoluzione anche per un altro sindaco e due imprenditori che rispondevano di voto di scambio a favore del candidato al parlamento europeo Massimo Paolucci. Si tratta, nello specifico, del sindaco di Rocca di Neto e già assessore regionale, Alfonso Dattolo; di Alessandro Vescio, coordinatore regionale del consorzio per la raccolta di rifiuti Comieco, e di Salvatore Mazzotta, rappresentante legale della società Ecosystem.
Il gup Merlini ha quindi assolto il grafico Saverio Danese che era accusato di turbativa d’asta e corruzione elettorale perchè per i pm avrebbe promesso a Flora Sculco il suo appoggio alle elezioni regionali in cambio di commesse per il suo studio grafico.
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