
È il Comune ad aggiudicarsi il secondo round del braccio di ferro davanti al Tar della Calabria con Carmar srl, la società che fino al 31 gennaio scorso ha gestito i due specchi d’acqua portuali dove ha installato i pontili galleggianti. Il collegio giudicante ha rigettato con ordinanza la richiesta di sospensiva avanzata dalla società crotonese del provvedimento con il quale il settore Patrimonio di Palazzo De Nobili il 4 marzo scorso ha respinto la richiesta di rinnovo biennale della concessione demaniale marittima e anche la contestuale richiesta di concessione provvisoria.
Se lo scorso 3 aprile il decreto presidenziale aveva dato ragione a Carmar sospendendo l’atto comunale nella parte in cui concedeva 30 giorni per ripristinare lo stato dei luoghi - di fatto proprio quel giorno avrebbe dovuto procedere, in assenza della pronuncia del Tar - adesso lo scenario cambia. E intanto l’atto torna esecutivo. Ad avviso del collegio della Seconda sezione (presidente Ivo Correale, consigliere Francesco Tallaro, estensore referendario Vittorio Carchedi), l’istanza cautelare non può essere accolta: mancano i profili del “fumus” ma la concessione è già scaduta, dunque l’interesse della società ricorrente è da considerarsi «recessivo rispetto all’interesse pubblico ad una migliore gestione dell’area demaniale, che il Comune intende perseguire mediante la valutazione dell’avvio di una procedura concorrenziale per l’aggiudicazione della concessione ovvero altre forme di gestione del demanio marittimo».
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