
Favori alla cosca Giglio di Strongoli, appalti a imprese in odor di mafia e raggiri per assumere persone vicine alla 'ndrangheta. È il quadro criminale delineato dalla Dda di Catanzaro con l'inchiesta sul Comune di Strongoli. Sotto accusa sono finite 11 persone, tra ex amministratori pubblici, tecnici e imprenditori, alle quali ieri il pm Elio Romano ha fatto notificare l'avviso di conclusione indagini. Tra gli indagati, figurano l'ex sindaco Sergio Bruno (58 anni) e l'ex assessore comunale Francesco Costantino (34); il tecnico dell'ente Luigi Salvatore Benincasa (56); gli imprenditori Salvatore Benincasa (43), Mario Martino (51) e Alfonso Della Corte (67); e i professionisti Pasquale Barbuto (46), Mariolina Pastore (48), Tommaso Blandino (41), Vincenzo Lucente (52) e Ferdinando Greco (39).
Concorso esterno in associazione mafiosa, turbativa d'asta semplice e aggravata dalla finalità mafiosa e falso aggravato dalla mafiosità: sono queste le contestazioni che a vario titolo vengono mosse agli 11 accusati.
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