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Cutro, il monopolio del clan sui farmaci: pene definitive per 10 imputati I NOMI

La Cassazione rigetta i ricorsi della difesa: condannati moglie, figlia e fratello del boss Nicolino Grande Aracri. Inflitti 11 anni e 8 mesi di reclusione all’insospettabile antennista catanzarese Domenico Scozzafava

La cosca Grande Aracri di Cutro tentò di infiltrarsi nel settore farmaceutico confermando come da decenni oramai abbia affiancato alle “tradizionali” attività illecite, lucrose attività imprenditoriali. La sentenza della Corte di Cassazione mette il sigillo sull’inchiesta Farmabusiness coordinata dalla Dda di Catanzaro. I giudici hanno respinto i ricorsi proposti dalla difesa contro il verdetto di condanna emesso dai giudici di appello di Catanzaro il 14 novembre 2023.

Le condanne

Diventano quindi definitive le condanne per Giuseppe Ciampà, condannato a 8 anni; Elisabetta Grande Aracri, figlia del boss Nicolino, 8 anni; Salvatore Grande Aracri, (39enne), a 10 anni e 8 mesi di reclusione; Giuseppina Mauro, moglie del boss, 13 anni e 8 mesi; Salvatore Francesco Romano, a 11 anni e 4 mesi di reclusione; Salvatore Grande Aracri, (45enne), 11 anni; l’antennista catanzarese Domenico Scozzafava, 11 anni e 8 mesi; Leonardo Villirillo, 10 anni e 8 mesi; il commercialista Paolo De Sole, a 8 anni e 4 mesi; l’avvocato e fratello del boss Domenico Grande Aracri, a 2 anni e 8 mesi.
L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale di domani, 30 maggio

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