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'Ndrangheta a Badolato, «l’apparato del Comune asservito agli interessi del clan»

Nel decreto di scioglimento degli organi elettivi è contenuta la relazione del prefetto. Elementi univoci su collegamenti degli amministratori locali con la criminalità mafiosa

L’inchiesta “Ostro” è alla base dello scioglimento del Consiglio comunale di Badolato. Ed il decreto del presidente della Repubblica mette nero su bianco il nesso di causa-effetto fra gli arresti dei principali esponenti dell’amministrazione avvenuti alla fine di gennaio scorso e lo scioglimento dell’assise per infiltrazioni mafiose. «Il presidente del Consiglio comunale – si legge in uno dei passaggi del decreto – figlio di un imprenditore affiliato alla locale cosca risulta inoltre accusato del reato di procurata inosservanza di pena per avere, in concorso con altri soggetti, agevolato la latitanza di un esponente di vertice della locale cosca di ‘ndrangheta».

Viene altresì evidenziata l’esistenza di dinamiche gestionali «tese ad asservire l’apparato elettivo-burocratico comunale al perseguimento degli interessi della locale criminalità organizzata», che hanno inoltre determinato il prefetto di Catanzaro a richiedere lo scioglimento del Comune di Badolato senza esperire preliminarmente le procedure di accesso previste dalla norma.
Maggiori dettagli nell'edizione del giornale domani, sabato 31 maggio, in edicola 

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