
Otto anni di carcere. È la condanna che il pubblico ministero della Dda di Bologna Beatrice Ronchi ha chiesto per Rosita Grande Aracri, la 42enne figlia di Francesco e nipote del boss ergastolano di Cutro, Nicolino Grande Aracri.
La donna è l'unica imputata del processo che si sta svolgendo col rito abbreviato derivante dall'inchiesta "Grimilde bis" sul radicamento della cosca Grande Aracri a Brescello, ribattezzato “Cutrello”. Davanti alla giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Bologna, Roberta Malavasi, Grande Aracri deve rispondere di associazione mafiosa in quanto avrebbe «fornito un costante contributo» al clan attivo sulle rive del Po.
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