
Da un lato non è emerso un suo «proposito omicidiario» nei confronti della vittima. Dall'altro non poteva prevedere il delitto che il nonno portò a termine. Ecco spiegato dalla Corte d'assise d'appello di Catanzaro perché lo scorso 10 marzo, nel processo-bis d’appello ha assolto Giuseppe Cortese, 35enne crotonese, dall'accusa di concorso anomalo nell’omicidio di Stefano D'Arca.
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