Emozioni intense alla celebrazione della memoria del Carabiniere Antonino Civinini, tragicamente ucciso il 15 giugno 1987 a Vibo. E al cui nome ieri, si è unito anche quello del brigadiere Carlo Legrottaglie, caduto mortalmente giovedì a Brindisi, sotto il fuoco di un rapinatore.
Organizzata dal Comando provinciale dei Carabinieri, la cerimonia ha visto la partecipazione di numerosi militari, anche veterano in congedo, nonché civili. È stato il comandante, il colonnello Luca Toti, a commemorare entrambi i militari, sottolineando l’abnegazione al dovere che li ha contraddistinti. «Oggi ricordiamo non solo Antonino, ma anche Carlo, che ha dato la vita inseguendo i rapinatori nell'ultimo giorno di servizio prima di andare in ferie». Ha dunque evidenziato l’importanza di mantenere vivo il ricordo di chi ha sacrificato la propria vita per proteggere i cittadini: «Antonino è ognuno di noi, che ha scelto questo mestiere come servizio, poiché il Carabiniere anche senza uniforme è sempre operativo. Perché Carabiniere lo si è per sempre. La famiglia dell’Arma si riunisce per rinvigorire il ricordo, nella capacità di ricordare chi eravamo, chi siamo e cosa saremo» e i militari in congedo presenti, rappresentano «l’unione e la forza che c’è».
Parole toccanti, espresse presso il Battaglione, prima di spostarsi nella chiesa di Natuzza a Paravati, per la funzione religiosa officiata dal vescovo Attilio Nostro, a cui il colonnello ha indirizzato parole di grande elogio «è un grande ministro della Chiesa, ma è anche un grande generale dei carabinieri, perché si fa rispettare e si fa sentire oin maniera vibrante; spesso in contatto col prefetto, col questore e col comandante della Finanza».

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